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Dieta per colon irritabile: cosa mangiare e cosa evitare

Il colon è il tratto dell’intestino che opera da collegamento tra l’intestino tenue e il retto, e che svolge la funzione di assorbimento di acqua e sali minerali, al fine di evitarne l’escrezione con le feci. Se si soffre di colon irritabile, queste funzioni non vengono svolte nella giusta maniera.
La sindrome del colon irritabile può essere di tipo post-infettivo, se è dovuta a una infezione batterica, come nel caso della gastroenterite.
I sintomi sono molto diversi a seconda dei casi, possiamo elencarne alcuni tra i più ricorrenti:
- Diarrea.
- Dolore
- Gonfiore addominale, meteorismo, nausea.
- Difficoltà a urinare.
Cosa mangiare e cosa evitare
Si tratta di una sindrome la cui cura può essere sicuramente coadiuvata da uno stile di vita sano che prevede anche una dieta ponderata. Diverse persone raggiungono buoni risultati evitando tutti i prodotti potenzialmente irritanti o stimolanti, come l'alcol, il caffè, i cibi piccanti e anche il fumo di sigaretta.
Si possono poi ritenere efficaci diverse pratiche e l’assunzione di svariati principi benefici per tutto l’apparato gastro-intestinale:
- bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno e accompagnare il processo di idratazione con tisane a base di malva, ginepro, altea, liquirizia, anice e semi di finocchio, utili per lenire l’infiammazione;
- l’olio essenziale di menta (in capsule gastroresistenti) ha effetti antispastici ed è utile in caso di contrazioni;
- assumere fibre da frutta, verdura e cereali integrali;
- evitare legumi, cavoli, latticini, fritture, ancor più se si prova dolore;
In caso di stipsi, è benefico assumere il glucomannano, lo psillio e l’agar, oltre a essere benefico un supplemento di fibre e acqua, oltre ai cibi diversamente lassativi come i kiwi e fattori probiotici.
È bene evitare gli alimenti ricchi di fibre insolubili, o le parti che le contengono, come la buccia della verdura, della frutta, la porzione esterna dei semi amidacei come cereali (crusca) e legumi.
Integrazione
È possibile anche rifarsi a diversi integratori alimentari e fermenti lattici vivi, il cui apporto di probiotici, come il Lactobacillus casei DG, è molto benefico per riportare l’equilibrio nella flora batterica intestinale.
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