Prima il lockdown della scorsa primavera, adesso le restrizioni che vanno sempre più strette all’economia di molte persone, pur essendo necessarie per la salute: il danno psicologico dovuto a questo sali e scendi di sensazioni può essere importante, e diversi individui possono accusare disturbi post-traumatici da stress e depressione. Dal punto di vista psicologico, secondo alcune ricerche, sono le fasce d'età tra i 18 e i 29 anni e tra i 30 e i 44 quelle più colpite: ansia, noia, depressione, insofferenza per i limiti sociali e anche problemi di salute fisica legati alla vita sedentaria.

Durante la scorsa quarantena, diverse persone hannomostrato dei sintomi evidenti, come l’insonnia e un’ansia generalizzata legata all’ambiente di lavoro.

A questo quadro, già di per sé non molto luminoso, si aggiungono i lutti che, seppur in maniera minore, continuano a susseguirsi, e necessitano una elaborazione che, a causa delle restrizioni, avviene spesso in solitudine e senza un giusto supporto emotivo.

In più, tra chi ha la “fortuna” di poter continuare a lavorare, c’è chi accusadi essere sottoposto a uno sforzo maggiore, su tutti i medici e gli infermieri lavorano a ritmi estenuanti durante questo periodo,e manifestai sintomi classici dei disturbi da stress e di quelli di adattamento.

Gli studi cinesi

Diverse ricerche sugli effetti della pandemia in Cina hanno evidenziato alcuni aspetti, secondo i quali il coronavirus, insieme all’isolamento e al distanziamento sociale, aumentano il rischio di suicidio specialmentenelle persone fragili, mentre si ipotizzano solo le altre anomalie comportamentali, come l’abuso di alcol e altre sostanze, la violenza domestica e l’abuso sui minori.

È stato, inoltre,rilevato un aumento dei disturbi legati al panico.

Come difendersi

Se ci si sente afflitti da una qualsiasi forma di depressione, è rilevante, in primis, non restare troppo tempo soli, anche se è difficile, dato il periodo. Ci sono poi vari rimedi naturali,che possono migliorare i livelli di umore e che sono efficaci specialmente contro la depressione lieve:

• Psicoterapia.
• Attività fisica motoria regolare che garantisce il rilascio di endorfine.
• Attività rilassanti che pongono un’importante freno alrimuginio-ruminio, dando la possibilitàalla nostra mente di elaborare i pensieri. Ci sono diverse tecniche di rilassamento quali:
  • Training mentale: indotto o autogeno.
  • Il katabasis, lo shiatsu, il watsu e il maternage.
  • Meditazione trascendentale.
  • Yoga: utile soprattutto il pranayama.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) ha dimostrato scientificamente di essere un ottimo rimedio sia sui sintomi acuti che sulla loro ricorrenza.

Solo in alcuni casi potrebbe essere necessario associare dei farmaci antidepressivi o dei regolatori dell’umore, specialmente nelle forme moderate-gravi, ovviamente, da assumere di comune accordo col medico e il proprio psico-terapeuta.

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